mercoledì 24 dicembre 2014

PROCESSI PRODUTTIVI DEL POMODORO
I processi industriali del pomodoro si possono suddividere in tre fasi:

1 fasi preliminari:


 - ricevimento del pomodoro
 - valutazione del frutto, pesatura
 - scarico
 - stoccaggio temporaneo del pomodoro
 - invio alle linee del pomodoro
 - lavaggio
 - cernita
 - ricevimento e stoccaggio del materiale da imballaggio
 - invio alle linee del materiale di imballaggio
 - ricevimento ingredienti
 - stoccaggio e preparazione ingredienti
 - invio ingredienti alle linee di confezionamento


2 fasi specifiche differenti in funzione dei derivati che si vogliono ottenere:


    
   per la produzione di concentrato
 - triturazione
 - scottatura
 - raffinazione
 - vasca di raccolta del succo
 - concentrazione
 - confezionamento
 - linea di pastorizzazione / linea di confezionamento asettico
 
 per la produzione di passata
 - il processo produttivo si differenzia da quello per il concentrato per l'impiego della tecnica HOT  BREAK; insieme ad una raffinazione non spinta e ad una ridotta concentrazione del prodotto

 per la produzione di pelati
 - la differenza nel processo di produzione sta nella fase di scottatura che avviene a 130-140° sotto  pressione e un successivo processo meccanico necessario per asportare la buccia


3 fasi finali:

 - arrivo confezioni
 - arrivo etichette
 - arrivo materiale da imballaggio secondario
 - etichettatura
 - imballaggio secondario
 - pallettizzazione
 - magazzinaggio


sitografia:
http://www.museidelcibo.it/stampabile.asp?IDCategoria=315&IDSezione=1225&ID=515934

lunedì 22 dicembre 2014

PROSOPOGRAFIA

Francesco Cirio

Appartenente ad una famiglia di commercianti di granaglie piemontesi, Francesco Cirio fu il primo ad avviare il commercio d'esportazione del pomodoro italiano utilizzando la nuova tecnologia dello inscatolamento del prodotto per garantire una maggiore conservabilità.







La storia Cirio



Silvio Corradi

Silvio Corradi fu un grande inventore che brevettò macchinari come un assolcatore per semina a nastro e un fissapersiane. Progettò il "separasemi", macchinario industriale per la lavorazione del pomodoro, ponendosi come obbiettivi una maggiore resa, buona qualità e il possibile riutilizzo dei semi.












venerdì 12 dicembre 2014

venerdì 21 novembre 2014

BREVETTI



















n° US425817 A
Andrew B. Mccanna , 1890






















US1969899 A
Emanuel Nielsen, 1933






















 USD182481 S
Richard L. Schulmann, 1957






















n° US4971259 A
Charles A. Nidiffer, 1990























n° USD679939 S1
Nicolas Fouquet, 2012


mercoledì 5 novembre 2014

PRINCIPI NUTRIZIONALI DEL POMODORO



Il pomodoro è un ortaggio molto importante per il suo contenuto di acidi organici, di carotenoidi, soprattutto di vitamina A e C, acido malico, un olio grasso e istamina.
non possiede un forte valore nutritivo a causa del suo alto contenuto di acqua ( 94 % ), tuttavia rappresenta un alimento molto importante ed è digestivo per la sua leggera acidità che favorisce la secrezione del succo gastrico. Il pomodoro per essere commestibile deve essere ben maturo, perchè quando è troppo acerbo contiene una notevole quantità di solanina (tossica).
 Esso è uno dei pochi ortaggi che non solo mantiene bene i suoi valori nutrizionali dopo la cottura, ma anche aumenta il contenuto di licopene, sostanza capace  di ridurre il rischio di malattie cardiache e di ritardare l'invecchiamento delle cellule.


http://online.scuola.zanichelli.it/nutrizione-salute/files/2011/05/cotto-o-crudo.pdf 
SVILUPPO STORICO DEI MATERIALI DEL MACININO





Il più antico macinino usato per ridurre il caffè in polvere è un semplice mortaio in pietra associato al pestello. Originariamente questo utensile veniva utilizzato dal popolo egiziano nell' 800 circa.









Dal 1300 si iniziò ad utilizzare la macina greca/romana che aveva come funzione principale ridurre il grano in polvere.
Essa era composta da due macine in pietra coniche, di cui una cava, posizionate una sopra l'altra.










Il primo macinino metallico che appare nella storia è l'antico utensile da cucina utilizzato dai turchi a partire dal 1400 circa.
Questo macinino ha, in seguito, suggerito la forma per il tostacaffè cilindrico (1650).









Tra il 1600 e il 1632 in Europa vengono utilizzati mortai e pestelli in legno, ferro, bronzo e ottone per ridurre i chicchi tostati in polvere.

Negli Stati Uniti nel 1728 venne inventato il macinacaffè a muro dotato di due ruote metalliche dentellate specifiche per macinare.


Dal 1898 vengono prodotti i primi macinini elettrici costruiti soprattutto in acciaio e altri materiali metallici. Dopo la rivoluzione industriale nacquero diverse imprese industriali produttrici di macinacaffè come la Peugeot in Francia e Tre Spade in Italia ( Piemonte).

Negli ultimi decenni i macinini solitamente presentano materiali differenti (metalli, legno, plastiche, ceramiche)  a seconda del componente.






sitografia:
http://www.ehow.com/about_5497761_history-coffee-grinders.html
http://www.cluesheet.com/All-About-Coffee-XXXIV.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Macinacaff%C3%A8
http://www.areagroup.eu/shop/464467-large_default/princess-242194-macinacaffe-silver-130-w-macina-caffe-elettrico-60-gr-di-caffe-alla-volta-sufficiente-per-10-tazze.jpg






venerdì 31 ottobre 2014

TOCCARE LE COSE, ODORARE LE COSE, MANGIARE LE COSE

TATTO
Al tatto la buccia del pomodoro è molto liscia senza alcuna imperfezione. La parte interna è morbida, bagnata e la polpa con i semini sembra  gelatinosa. Quando si cuoce il pomodoro le diverse consistenze si mescolano tra loro  e si ha un' unica consistenza molle.

OLFATTO
Quando il frutto è  integro è inodore, mentre quando è tagliato si inizia a sentire un leggero profumo. Durante la cottura il profumo si fa più intenso.

GUSTO
Da crudo il pomodoro presenta una buccia esterna molto sottile ma leggermente dura, mentre il suo interno è morbido e la polpa, parte più molle, è acidula e disseminata di piccoli semi.
Il pomodoro cotto ha un gusto più dolce rispetto a quello crudo e a seconda del tempo della cottura sarà di consistenza più o meno densa.